Razorback: un'altra vittoria di Pirro dell'industria musicale e cinematografica

22 Feb. 2006. Di oggi la polizia che la polizia svizzera e belga ha fatto chiudere il server piu' grosso della rete peer-to-peer eDonkey.

Come giustamente viene fatto notare in coda all'articolo di News.com:
"Nonostante le societa' del settore cinematografico abbiano collezionato una serie di successi nella loro contro la pirateria on line l'anno scorso, perseguendo server P2P e vincendo cause in tribunale, in molti casi gli utenti si sono semplicemente spostati su reti differenti. Questo comportamento e' diventato abbastanza comune dopo che il servizio originale di Napster e' stato spento".

http://news.com.com/Hollywood+hails+P2P+shutdown/2100-1027_3-6041881.html?tag=nefd.top

Ma al di la' della chiusura della societa' specifica, cio' che sembra apparire spesso dagli articoli e' che i protocolli p2p siano destinati a fallire, quando e' vero esattamente il contrario.

La tecnologia p2p e' qui per rimanere, e diffondersi nelle forme piu' variegate: non solo per lo scambio file, attualmente in una forma ancora primordiale, ma anche per l'accesso a streaming video live, e per la connessione wi-fi.

Il concetto del p2p e' alla base dello stesso Internet, ovvero che ognuno debba poter essere sia client che server, e dare il contributo con le proprie risorse. Grazie a questo tipo di approccio si possono risolvere problemi di sovraccarico dei server, qual'ora si trovino ad ospitare servizi che diventano improvvisamente popolari.

Il fatto che poi tali protocolli vengano utilizzati per lo scambio di contenuti protetti da copyright e' soltanto un aspetto marginale, e paradossalmente in questo momento, anche grazie all'enorme pubblicita' portata da queste cause, utile al fine di raggiungere la massa critica per un buon funzionamento dei sistemi e per lo sviluppo di opportuni software e algoritmi.

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