Velocità di connessione inversamente proporzionale al bel tempo

D'estate succede uno strano fenomeno, man mano che ci si inoltra nella bella stagione, nelle località di villeggiatura la velocità di connessione rallenta sempre più.
Tanto che ormai sono arrivato a questa conclusione: la velocità di connessione tramite mobile (smartphone, chiavette, etc.) in questi posti non ha niente a che vedere con il numero di tacchette di intensità del segnale del cellulare, o con la tecnologia di connessione 2g, 3g, gprs, edge, umts, hdspa o quello che volete voi.
Non centra neanche l'operatore, quest'estate spostandomi lungo la costa per la disperazione ho preso una scheda per ognuno degli operatori (non virtuali), e il risultato è sempre lo stesso: quando ci si inoltra nella bella stagione, con un picco il 15 agosto, i byte che passano con gli operatori mobili sono sempre di meno fino ad arrivare allo zero assoluto.
Va un pò meglio la notte fonda, ma l'unica cosa che riesce a far aumentare la velocità di traffico è il brutto tempo, meglio ancora un bel temporale con tanto di vento freddo.
E questa situazione peggiora di anno in anno.
Come è possibile?
Probabilmente la causa è più semplice di quanto si possa pensare: indipendentemente dalle tacchette del segnale e dalla generazione della connessione mobile che promette zilliabit di velocità al secondo, andrebbe capito a quanto sono collegate con la rete le centraline degli operatori mobili.
Perché se io mi collego ad una centrale che è collegata ad internet con una misera adsl da 2Mbit, a cosa serve avere una connessione Ultra Internet LTE che mi promette di scaricare "fino" a 100 Mbit/s?
E ancora peggio, quei 2Mbit devo dividerli con migliaia di utenti che si riversano nella località di villeggiatura.
Ora, finché eravamo ancora a cavallo del nuovo millennio e a collegarsi con il cellulare al mare c'ero solo io con un laptop e un Motorola Timeport in gprs, mentre gli altri a malapena mandavano qualche sms, le cose andavano benissimo.
Ma adesso tutti siamo dotati di smartphone o tablet (e per fortuna), e questi aggeggini anche se pensiamo che se ne stiano buonini nelle borse sotto l'ombrellone in realtà stanno continuamente producendo traffico per controllare se abbiamo nuove email, nuovi messaggi di facebook, qualche aggiornamento delle applicazioni.
Mi guardo bene dall'augurare che la gente smetta di usare gli smartphone, anzi spero che presto anche le nostre automobili, i nostri occhiali, i nostri spazzolini elettrici si colleghino a Internet.
E tantomeno voglio augurarmi che d'estate il tempo peggiori per scacciare turisti e villeggianti vari.

Ciò che sarebbe necessario, è che gli operatori di telefonia, invece di illudere gli utenti che con l'ultimissima tecnologia mobile possono scaricare l'inscaricabile, o che facciano le loro mappe dove tale tipologia di segnale è disponibile, dicessero come le loro centrali telefoniche sono collegate alle dorsali, e quali sono le statistiche puntuali della saturazione della banda.
Non tanto medie su base annua, non serve a niente sapere che mediamente c'è tantissima banda disponibile perché per 10 mesi all'anno in quella località non ci va nessuno.
Ciò che dobbiamo sapere è in quei mesi, in quei giorni quando siamo tutti lì, che speranza abbiamo anche solo di riuscire a mandare un messaggio senza vederci rifiutata la connessione?

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