I libri di carta ci rendono più liberi rispetto a quelli digitali?

Leggo con tristezza l'articolo di Pierdomenico Baccalario su Repubblica "Dai libri illustrati alle App, così i bambini sono meno liberi".
Sicuramente io e Baccalario abbiamo due diversi concetti di libertà.
Per me libertà vuol dire che mio figlio dovrebbe potersi portare in classe un ebook reader contenente centinaia di libri, raccolte, dizionari e enciclopedie salendo i tre piani di scale con la schiena libera, senza doversi trascinare lo zaino pieno di chili di interi libri di carta, come è costretto a fare dal giorno della prima elementare, libri dei quali ne leggerà solo qualche pagina al giorno.
Per me libertà vuol dire poter avere gratuitamente a disposizione milioni di titoli liberi dal copyright, come quelli disponibili grazie al Progetto Gutenberg o a Internet Archive, scaricabili immediatamente senza dover pagare il dazio ad un editore che stampa carta e a tutta la sua catena distributiva.
Per me libertà vuol dire che oltre ad essere riccamente illustrati, di questi ebook posso decidere se avere caratteri grandi o piccoli, e posso interagirci.
Gli argomenti usati da Baccalario per spaventare gli ignoranti sui nuovi media sono disarmanti: i tablet o gli ebook reader "costano"? Senza scomodare ebay o amazon che forse richiedono persone troppo "digitalmente competenti", provasse ad andare anche adesso sul sito di mediaworld troverebbe ebook reader a 39 euro. E confrontiamo questo con il costo di farvi una biblioteca, anche se ridotta, dei classici che un bambino dovrebbe avere sempre a sua disposizione, o i 500 libri dello studio dell'Università del Nevada citato nell'articolo per avere successo a scuola.
Non gli bastano neanche i risultati degli studi che dimostrano che i bambini imparano meglio dai libri elettronici, anche perchè si divertono di più: "Tutto vero, forse."
Insomma un articolo del più classico dei filoni "Si stava meglio quando si stava peggio".

Per me libertà vuol dire che potrò continuare a leggere Baccalario, fintanto che continuerà a scrivere on line, perchè da quando c'è Internet e i media digitali non devo scegliere quale giornale acquistare e che sia l'editore a selezionare i giornalisti per me.

Book Barn by chillihead
Book Barn, a photo by chillihead on Flickr.

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