Il browser di Facebook

L'arma usata da Microsoft fin dagli anni '90 per controllare Internet è stata quella di controllare lo strumento usato dagli utenti per accedervi, e per il web è il browser.
Google nell'acquisire il predominio sul web è riuscito a scardinare questo controllo prima finanziando pesantemente Mozilla, produttore del browser Firefox, e più recentemente sviluppando un apposito browser: Chrome.
Ma ecco che, mentre Microsoft sempre meno rappresenta una minaccia per Google, ecco che si avvicina a grandi passi un concorrente più temibile: Facebook.
I tentativi da parte di Google di arginare la crescita di Facebook proponendo dei servizi alternativi si sono rivelati senza successo, e in alcuni casi disastrosi.
L'ultimo, Google+, sembra avere sulla carta le caratteristiche per potersi confrontare con Facebook, ma le sole caratteristiche tecniche potrebbero non essere sufficienti per poter far recuperare a Google la distanza che si è creata con Facebook.
L'arma di Google potrebbe essere quella che un tempo era di Microsoft: utilizzare il browser per acquisire un vantaggio sui concorrenti, soprattutto in un momento come questo con l'evoluzione verso l'html5.
E' facile prevedere quindi che in qualche modo Facebook stia considerando questa minaccia. E' quindi pensabile immaginare un browser prodotto da Facebook.
Dal punto di vista tecnico e finanziario l'impresa non è certo fuori dalla portata di Facebook, che potrebbe sia produrre un proprio browser, che acquisire una delle società che sviluppano i browser minori.
Nel caso di sviluppo ex novo, non è necessario partire da zero. La stessa Google, ha preso webkit, il codice sviluppato da Apple per il suo browser Safari, e rilasciato in open source, a suo tempo Apple  aveva utilizzato sviluppato webkit creando un fork delle librerie khtml.
In alternativa a webkit, Facebook potrebbe utilizzare il codice open source di Firefox di Mozilla, cosa che non fu fatta da Apple creando stupore e costringendo Mozilla ad un'autocritica sulle performance del suo browser, oggi i tempi potrebbero essere più maturi.
Sul fronte delle acquisizioni, la norvegese Opera potrebbe essere il primo candidato, per mission strategica (il suo core business è proprio lo sviluppo del browser) e per penetrazione di mercato, anche se non è mai riuscito ad avere una crescita importante e si è visto superare dai nuovi entrati Chrome e Safari, nonostante la qualità e la capacità di innovare del prodotto, ad esempio nel settore mobile.

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