L'arma vincente per far vincere il sistema operativo di Google contro Windows

In tutti gli articoli che ho letto sulle possibilità o meno di successo del nuovo sistema operativo di Google, basato su Linux, non trovo mai quella che reputo la leva capace di scalzare il monopolio di Windows sui desktop: pagare i produttori di hardware.
Ricordiamoci infatti che Google è di fatto il monopolista della pubblicità sul web, non solo a causa della pubblicità esposta sul suo motore di ricerca e sulle sue web application, ma che con il programma Adsense riempie il web, sia che si tratti di piccoli blog che di portali di primaria importanza, di banner da loro gestiti e divide i ricavi di tali banner con chi li ospita.
Anche Mozilla, produttore del browser Firefox che secondo il modello open source nell'immaginario collettivo dovrebbe vivere di soli contributi del lavoro volontario degli sviluppatori, ha ricevuto da Google 66 milioni di dollari nel 2006 e 75 milioni nel 2008, grazie sempre alla pubblicità che viene esposta agli utenti che da quel browser decidono di cliccare sui banner dei risultati di ricerca.

I produttori di personal computer, potrebbero quindi trovare nella preinstallazione di Chrome OS e nella divisione dei ricavi della pubblicità di Google una risposta alle loro esigenze di nuovi fonti di ricavi, spezzando definitivamente quel vincolo con la Microsoft che fino a poco tempo fa attraverso particolari opzioni di sconto e facendo sistemi operativi sempre più pesanti e quindi con richieste di hardware sempre più potenti, è riuscita a garantire il monopolio del sistema operativo di Microsoft.
Vincolo che recentemente è stato messo in crisi dai netbook, orientati alle applicazioni web e quindi con richieste meno esose di risorse e con prezzi tali da non giustificare il costo del sistema operativo Vista, per i quali la Microsoft ha dovuto riposizionare la sua strategia.

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