Per quanto ancora gli operatori di telefonia mobile riusciranno a tener lontani i cellulari da Internet?

L'accordo tra Sony Ericsson e Google è un ulteriore passo avanti verso ciò che dopo anni sembra ancora un miraggio: l'integrazione tra cellulari e Internet
"Sony Ericsson to use Google search and Blogger": Technology News Article | Reuters.co.uk:
Le società di telefonia mobile finora sono riuscite ad affossare le possibilità che gli utenti utilizzassero in maniera opportuna i cellulari per accedere a Internet.
Il primo grande fallimento è stato quello del wap, che nei primi tempi comportava costi incredibili per il solo fatto di vedere sul proprio cellulare un messaggio di errore, e successivamente con l'avvento dei protocolli gprs, edge, umts gli operatori di telefonia si sono sprecati con slogan sulle grandi potenzialita' di questi sistemi, ben guardandosi in realtà dallo spalancare alla propria mandria di clienti i cancelli verso le sconfinate praterie di Internet.
Clienti, come sappiamo, abituati a pagare fior di euro per spedire "brevi messaggi di testo", mentre nella rete le email riempite di mega attach multimediali sono gratuite.
Con la digitalizzazione di ogni tipo di informazioni e' inevitabile che tutte le reti inesorabilmente convergeranno su Internet: telefonia terrestre e mobile, televisione, radio.
Ed e' un assedio a tutto campo quello che gli operatori stanno subendo e continueranno a subire, si tratta di decidere se conviene calcare subito questa migrazione, o se aspettare che sia troppo tardi.

Google è sicuramente una figura in questo scenario che va guardata con interesse.
C'è infatti proprio Google dietro quella "falla" che ha iniziato ad aprire veramente le possibilità per gli utenti, ovvero il Mini Browser di Opera.
Un piccolo programmino scaricabile gratuitamente dagli utenti dotati di un cellulare java (praticamente tutti quelli in commercio), consente di accedere a qualsiasi sito web anche non predisposto per i cellulari, con l'ulteriore vantaggio che il traffico prodotto viene ridotto dell'80%. Ecco quindi che gli operatori mobili si trovano a non fare altro che il trasporto dei soli pacchetti dati (ancora comunque troppo cari).

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