OperaUnite potrebbe rivoluzionare il web?

Unite, proprio perchè è una innovazione fatta da Opera che da sempre, loro malgrado, ci hanno abituato a idee innovative che hanno avuto poco seguito, finisce per fare giusto una comparsa tra le news.
Ma il potenziale potrebbe essere dirompente, per la sua capacità di consentire ad ogni utente di rendere disponibile il proprio contenuto in tempo reale e senza operazioni aggiuntive, facendo in modo che anche il web diventi un sistema peer-to-peer.
Partiamo subito dicendo che il tcp/ip, il protocollo alla base di internet è intrinsecamente peer-to-peer, ovvero non vengono identificati client e server, ma la rete è fatta di nodi, indipendentemente dal fatto che questi nodi siano i pc degli utenti piuttosto che i server di qualche fornitore di servizi.
E' nei protocolli di più alto livello, primo fra tutti il protocollo http utilizzato per il web, che si creano i diversi ruoli tra client (ovvero il browser dell'utente) e i server web.
Con Opera Unite ogni browser si puo' trasformare in un server per l'utente.
Per fare ciò devono essere rimosse diverse barriere:
- attribuzione dinamica del nome: attraverso il proxy di Opera Unite, l'utente può portarsi dietro l'indirizzo senza bisogno di modificare dns o operazioni simili; questo approccio diventa anche la soluzione al problema nei NAT, ovvero per quegli utenti che si trovano in una rete che viene vista esternamente con un solo IP; il proxy di unite si occupa di rendere visibile all'esterno tali pc;
- nessuna installazione: il browser, una volta avviato, fa partire le diverse "applicazioni" ovvero browser web, streaming, condivisione file, etc.; l'utente non deve necessariamente avere conoscenze dei tipici linguaggi o procedure per installare questi servizi, fa tutto il browser.
- spazio disco: l'utente ha a disposizione tutto lo spazio disco del proprio pc, e non è limitato a quello offerto dai vari provider, più o meno a pagamento.
Ci sono naturalmente diverse controindicazioni, che comunque non ne diminuiscono le caratteristiche innovative, quali quella di passare per il proxy di Opera, o quella che comunque la banda esposta verso l'esterno corrisponde a quella dell'utente che lancia il browser opera; sicuramente per contenuti di successo puo' essere una grossa limitazione, ma in una rete di singoli utenti questo potrebbe non essere un problema, e comunque potrebbe in futuro anche essere rimossa attraverso servizi con modalità di distribuzione peer to peer dei contenuti.
Cio che potrebbe succedere, nel caso tale servizio abbia un grosso successo, è che il web come lo conosciamo, fatto di indirizzi nella media disponibili nell'arco delle 24 ore e 7 giorni alla settimana, possa trasformarsi in un insieme di "buchi", ovvero siti che appaiono e scompaiono quando gli utenti aprono o chiudono il proprio browser.
Ma potenzialmente la sua dimensione potrebbe crescere a dismisura, trasformando ogni browser di un utente nel suo corrispondente server

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